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Beyrouth, 25 febbraio 2002

Mi piacerebbe pensare che una generazione nata sotto il rumore delle bombe aborrisca ogni forma di violenza. Che il ricordo dei fucili sia abbastanza per ripudiarne anche solo la simulazione del suono. Ma non è così. Piuttosto, sembra si sviluppi una sorta di anestetico alla violenza. In un internet caffè, a Hamra, due bambini libanesi si sollazzavano ieri con un videogioco. Lo scopo era uccidere quante più persone possibile, scovandole nei vicoli di una città che ricordava troppo le strade di Beyrouth e che per loro, che purtroppo non avranno avuto occasione di viaggiare, doveva trattarsi proprio della loro città. È stato profondamente doloroso vederli sorridere e sentirli gioire ogni volta che sullo schermo appariva sangue. Perché contrariamente ai bambini occidentali, questi due sanno che odore ha il sangue quando ci piove sopra.

CL