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LA NOTTE IN CUI CI FECERO ENTRARE AGLI E.F.A.

di Nino G. D’Attis

 

1. Foyer du cinéma.

Teatro dell'OperaEsterno notte, passerella del Teatro dell’Opera di Roma. Paparazzi, cameramen, microfoni, pass appesi al collo, due palloni bianchi formato gigante fluttuano nell’aria gelida dell’ultimo mese dell’anno. Non sfugge l’ironica metafora nel freddo spaventoso. Una ragazza della protezione civile mi chiede se ci sarà anche Benigni. Butto giù i primi appunti sul mio taccuino e cerco di immaginare il grande Hunter S. Thompson qui in trincea. Cosa farebbe al mio posto l’uomo che diede vita al ‘gonzo journalism’?

Arrivano le macchine, scendono le stelle in abito da sera. Boato per Paolo Villaggio. Boato per Chiara Caselli. Boato per Jeremy Irons. Boatone per Polanski che si ferma ad un passo da noi e sorride abbagliato da una scarica di flash.

Riflessi laminati. Cosce, gioielli, seni e coseni. Avanti con le dame.

Laura Morante: magnetica.

Francesca Neri: magnetica.

Valentina Cervi: un incanto.

Patsy Kensit: sunset boulevard.

Si registrano due falsi allarmi dei fotografi per altrettante sosia di Jeanne Moreau (quando si materializzerà l’originale, il rischio di non scattare neanche una posa sarà molto alto). Una voce isolata annuncia l’arrivo di Marco Ferreri: improbabile, direi. A meno che qualcuno non si metta a distribuire dell’Lsd agli astanti.

Come siamo finiti qui?

A nome della European Film Academy, siamo lieti di invitarvi alla 15ª edizione degli European Film Awards che si terrà a Roma sabato 7 dicembre 2002. La sua presenza all’evento è stata confermata e il suo press pass potrà essere ritirato dalla mattina di venerdì 6 dicembre presso...

Mr. Graham Smith ci ha aperto tutte le porte dell’empireo: OK per Blackmailmag. Accesso illimitato, dinner e party inclusi, a patto di non avere con noi videocamere e/o apparecchi fotografici. Ufficio stampa locale: Lucherini & Pignatelli (il massimo della professionalità, lo giuro); no problem per il materiale ufficiale. Graham ama la precisione. Graham è un regista perfetto e la sua squadra di collaboratori funziona splendidamente. Nella press room allestita al quarto piano del teatro non mancano i beveraggi, particolare che rende più respirabile l’atmosfera claustrofobica da circolo di vecchie glorie della carta stampata. Sguardi di sospetto sul sottoscritto: "Gente, abbiamo un intruso!" Resisto alla tentazione di soccorrere una decana in serie difficoltà con il browser Explorer.

2. Calzada de Calatrava-Madrid-Rome.

EFA: Asia Argento e Mel SmithLa cerimonia: presentano Asia Argento e Mel Smith. E si parla inglese ma è la Spagna a tenere banco. Almodóvar e tutto il suo cinema, per intenderci (come farà Ozon a fargli le scarpe?). Pedro pigliatutto, non nuovo agli E.F.A., avendo portato a casa tre awards nel 1999 per Todo sobre mi madre. Pedrito, un sovrano fisicamente sempre più simile a Maradona. Non avrebbero fatto prima a tenerlo sul palco dall’inizio? Ottima domanda. Ritirando il premio per il contributo europeo al cinema mondiale, Victoria Abril dichiara: "Pedro, parte di tutto questo lo devo a te!"

Trailers del cinema prossimo venturo: Darkness, con Giancarlo Giannini; 3 Blind Mice; Goodbye Lenin; Blackball di Mel Smith; Ricordati di me di Muccino (appunto per la redazione: lo faremo recensire a Tommaso Labranca?).

C’è un intervento da Parigi di Bernardo Bertolucci che parla dei nuovi ‘bozzoli’ del cinema italiano, tra cui L’Imbalsamatore. Il regista di Ultimo tango è ottimista; auspica un rinascimento tricolore e benedice in nomine patriis la giovane ondata di celluloide.

L’Academy però è di diverso avviso e consegna il Premio Fassbinder ‘Rivelazionè EFA: Sergio Castellittoa György Palfi per Hukkle, quello al cinema d’impegno sociale a Ken Loach mentre miglior direttore della fotografia viene riconosciuto Pawel Edelman per il suo lavoro su The Pianist di Polanski. Il sentimento nazionale trova pace nel podio offerto a Sergio Castellitto come miglior attore. L’interessato elude l’obbligo dell’idioma inglese e ringrazia al microfono la famiglia Mazzantini nelle persone di Margaret e Moira.

Miglior attrice (?): l’intero cast gallico dell’abominevole 8 donne e un mistero.

Screen International: Divine intervention di Elia Suleiman, palestinese.

Ho superato brillantemente le crisi d’orticaria procuratemi dalla visione dei contributi registrati per l’occasione da Roberto Benigni. Guardo l’orologio: tra poco, pappa e party al Palazzo delle Esposizioni. Prima dei titoli di coda, Wim Wenders e la Moreau annunciano sul palco un sempre combattivo ("L’ottimismo è il sale della vita!") Tonino Guerra, classe 1920 e premio alla carriera per il suo atto di testimonianza nel cinema di Fellini, De Sica, Antonioni, Petri, Rosi.

Si va.

3. Glamorama (parola d’ordine: ‘Fidelio’).

Sul bus con i V.I.P. (per errore di una hostess, credo). A cena con la crème internazionale. Al bar con Franco Nero, in fila al bagno insieme a Paolo Villaggio che ci apostrofa con un "Buenas dias, signori!" Inutile stilare un elenco delle portate: c’è tutto e tutto si spreca, quando non finisce nelle fauci tra un "Come staiii?" ed un "Ti tro-ovo di-vi-na!". La prima regola del ‘gonzo-journalism’ impone l’autocontrollo nelle situazioni critiche. Un miserabile mi ha urtato versandomi sul vestito buono mezzo bicchiere di Jameson: "I’m sorry" dice. Va bene, ti perdono. Però (cazzo) mi hai precluso qualsiasi chance di baciare la mano alla signora Morante.

Sentite il rumore dei calici? Sentite il brusìo? È la gente del cinema, ragazzi.

Siamo nell’acquario. Le enormi sale del Palazzo delle Esposizioni sono improvvisamente diventate un acquario. Avanti/indietro, camminando come se si nuotasse.

Victoria di MTV a braccetto con Asia Argento. Finestra sul ventennio ’70-’80: Lando Buzzanca ed Eleonora Giorgi. La coda-sonaglino appesa al fondoschiena della Abril. Un bambino che riprende la volta della sala centrale con una handycam (una promessa?).

Punti letterari di riferimento: a) Salvatore Pagano, detto ‘Kociss’, eroe proletario che in 54 dei Wu Ming si ritrova catapultato nella Cannes di Grace Kelly, Cary Grant ed Hitch.

b) Qualsiasi personaggio generato (non creato) da Bret Easton Ellis.

Due chiacchere con Marco ‘Morgan’ Castoldi, prima Asia Argentoche Asia lo porti via. Mi dice che il suo primo album come solista uscirà ad aprile, anticipato da un singolo a gennaio.

Rifornimento al bar. Visita al Martini party collocato al piano inferiore. Electro-trance (Claudia Gerini sembra apprezzarla), video con delfini alle pareti, barman affabile...che ora è?

Chiamiamo un taxi. Torniamo a casa ripensando ai due palloni bianchi che decoravano la passerella all’Opera.

Era solo per fare del cinema.