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LA COSA NELLA CASA

1. De Repetita Deperitas?

"Io faccio la mia cosa nella casa" diceva Frankie HiNRG, un personaggio che vi confesso ho sempre detestato. Eppure quella era proprio la sola "cosa" giusta da fare secondo me, cos'altro vi debbo dire, mi e' piaciuta solo quella canzone. Prima era troppo serio e politico, dopo troppo ridicolo ed esistenziale. Troppo spesso quando un artista vede un minimo riscontro di interesse in ciò che fa, si beve la testa. Poi la riprende per un breve periodo magico e poi la riperde per sempre. Quello era il suo momento magico.

Io a che punto sarò?

Comunque mi chiedeva cinque minuti fa mio padre mentre eravamo insieme davanti alla rai tivvu' a guardare su Blob una rievocazione dei Beatles: "che belli, sono stati i primi, vero?" in un tono pericolosamente vicino a quello di Luciano "ninja turtle" Rispoli. Poi per un attimo ho rievocato l'istante del film in cui il padre chiede a Michele Apicella: "Qual e' la ballerina che preferisci?" e lui non gli risponde neanche. Ma io, diversamente da Moretti, nutro ancora brandelli di rispetto per i disgraziati che mi hanno dato origine (o si tratta invece di peggior sadismo?) e replico in un sanscrito futurista, sotto i loro occhi sbigottiti:

"nessuno è il primo a fare le cose, siamo i primi solo quando facciamo qualcosa fuori dalla cosa che stiamo facendo."

...cioè quando "la cosa la facciamo fuori dal vaso"?? O sul pavimento??????

No, non esageriamo, piuttosto sarebbe come dire: l'unico modo per essere veramente vittoriosi è quello di essere rivoluzionari, cioè vincere abbattendo le regole, quindi barando, praticamente. Ma allora non si vince niente!
I cinquecento milioni del Grande Fratello te li sogni!

2. L'unica vittoria una truffa?

No, di vittorie ce ne sono...ma di quelle assolute, di PRIMATI...non ne vedo molti effettivamente. Neanche Dio è primatista, ce ne sono vari e diversi, a quanto mi risulta.

Kubrick è un primatista. È "primo" proprio come un numero primo forse solo ciò che è disumano nell'umanità, inorganico nell'organismo. E sicuramente Stanley è un tizio che non ha nulla a che vedere col cinema. Ecco, sono primatisti del mondo gli alieni, come quelli cattivi di Mars Attack, quelli che non te l'aspetti e te l'han già messo dentro prima che ti siedi sulla poltrona del cinema o porgi l'orecchio per le prime note di un concerto. Chi ti sa stupire lo sa fare prima di averti comunicato, non mentre ti comunica e non certo all'uscita tra i commenti della gente o sulle riviste specializzate. Sono in vena di massime, oggi:

"Chi vi nasconde qualcosa non ne tace, ve ne parla distrattamente."

Odio gli appassionati, quindi. Chi espone le proprie passioni mi indispone! Non mi interessa! E voi immaginatevi invece quando mi sono scoperto a vedere tutti i giorni il GF. Prevedibile da parte mia. Una droga sottile, sintetizzata al meglio per un ampio target di popolazione, a completa disposizione di chi vuole abusarne senza limiti. Ma io non cercavo il programma, cercavo qualcosa DENTRO al programma. Cercavo una rivoluzione, che non ho ancora visto. In effetti in sintesi è un sopruso del potere televisivo, una vera e propria tortura moderna ai danni di una decina di poveretti, l'ennesimo abuso mediatico che addirittura, come un epidemia, colpisce a caso sulla popolazione peggio delle telefonate della Wanna Marchi. Ti attira sulle piazze di tutta italietta come con i furgoni dell'informagiovani, poi ti seleziona (e lì sei già fregato), ti fa un filmetto di presentazione a basso costo e ti sbatte in belpaesevisione come un babbuino in cattività cui si amplificano tutti i tarli della mente. Quest'anno si sono viste nell'ordine (d'affezione, le patologie sono di fantasia):

1. manie di capacità pelvica e complesso dell' "io sono fatta così, pazienza per gli altri" (Serena)

2. nicorette syndrome, utility crisis: (Filippo Nardi)

3. suffragette syndrome: (Luana)

4. blocco dell'immigrato, sindrome del preservativo bucato: (Matthias)

5. autismo alimentare, dementia astrologica: (Emanuela detta "La Mamma")

6. crisi sessuomani, Larry Flint syndrome (Lorenzo)

7. teorie del complotto, porno-superstizione acuta neapolitana: (Alessandro)

8. misticismo libertario, peace & love for exclusive pleasure, teorie del giusto protagonismo: (Amata detta "Tati")

9. sindrome della sigarettaia di Hollywood, sfruttamento di minorati: (Eleonora)

10. premio italia dei valori, complesso del non voglio ma devo, transessualità latente (Francesco)

11. complesso Litizzetto-Pavone, orgoglio zerbinatorio (Lalla)

12. nonnomania, cinismo rigorista: (Flavio)

13. etilismo uliganista, isolazionismo culinario: (Filippo Romeo)

14. complesso di Ornella muti, turpiloquio feather-touch (Mascia)

 

Questo è ciò che ho potuto notare nelle numerose ore di visione, sarei contento di sapere anche la vostra, ma sarebbe divertente se riusciste ad essere più stupidi possibile nelle opinioni, così non mi fate sfigurare.

 

3. Le intoxication del giovedì

Ma la cosa più angosciosa è l'appuntamento del giovedì sull'ex-biscione, condotto da una ormai spenta prematuramente Daria Bignardi contornata da una pubblico brutto e tristo quanto mai in una trasmissione televisiva. Sì, sì proprio brutto di viso e di corpo, intendo, ambasciatore peraltro di opinioni banali o inconsistenti ai limiti dell'imbarazzo. Sembrerebbe quasi che la formula, per me interessante, si incarni invece in un fenomeno low level, cui possa essere azzardata perfino somiglianza con prodotti tipo "C'è posta per te" della streghetta defilippi.

La mia teoria, discutibilissima lo so, è che invece goda di un credito più simile al mercato della prostituzione, relegato quindi negli slums sociali ma con forti allacci segreti e appassionati alla borghesia e la classe dirigente "forte" e pulita in superficie. Il carattere popolare dato alla trasmissione sarebbe quindi secondo la mia visione un impalcatura fittizia (difatti fiacca), una facciata che cela il "mostro" borghesotto-vip che osserva, sadico, l'ascesa faticosa di povera gente comune verso il successo con l'opzione, potere fondamentale, di poterlo eliminare dal video-gioco quando più desidera.

 

Chi sarà il primo (o il primatista) a ribellarsi? Chi farà la cosa nella casa, insomma? Per ora nessuno, anche se posso garantirvi ho confidato più volte in Rocco durante l'edizione 2000, e in Alessandro quest'anno. Che alieni burloni, ogni tanto... i loro sforzi (naturali, santo dio) per rendere "umano" il rapporto con i burattinai dall'altra parte del confessionale si è rivelato frustrante a tal punto che in più occasioni il primo, già in una il secondo, hanno minacciato di uscire. Nonostante ciò il "system", come dicono i rappers, qui rappresentato da un manipolo di abili e sedicenti psicologi, pare continui a trionfare, sia per le lusinghe economiche che per le pressioni dentro e fuori della casa.

E Filippo l'inglese, direte voi? È per noi un eroe a metà, visto che troppo in fretta si è dato alla fuga. Ma l'abilità degli organizzatori non è da sottovalutare e ci vorrà un virus-concorrente molto sofisticato anche solo per incrinare lievemente la rigida regola sociale di orwelliana memoria e di recente infamia televisiva. Per ora a fare la cosa sul pavimento di casa ci ha pensato il gatto di Tati, e poi ditemi se gli animali non sono perfino più intelligenti dell'uomo.

Andrea Capanna