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Romero torna al grido di "You're gone Stone Cold crazy man!"

 

GEORGE ROMERO sul set di Land of the dead"È buffo come i colori del vero mondo divengano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo".

(Malcolm McDowell in Arancia Meccanica)

 

"La paura è la via per il lato oscuro".

Yoda in Star Wars - Episodio 1: La Minaccia Fantasma

 

Il momento di andare a (ri)vedere  Romero alle prese con i suoi morti viventi è arrivato. Giro di telefonate tra amici e parenti per partecipare all’evento. Qualcuno declina perché al Tibur danno Oldboy e lì almeno il prezzo del biglietto si aggira sui  4 euro e 50. ’Azzo, ma vuoi mettere Chan-wook Park con Romero? Che te frega di quanto si paga. Mio fratello preferisce approfittare dei saldi. Uno o due amici non li chiamiamo neanche perché loro il Cinema di “genere” non lo gradiscono. L’unico che raccoglie l’invito è il mitico Capanna, uno che non ha paura di esplorare l’oscura terra del Cinema-senza-etichette, si allontana dalla rassicurante riva della terra-dei-film-“d’autore” e possibilmente-“impegnati” a dispetto dei depositari del sapere che ti dicono di  quale  film parlare alla prossima riunione dei compagni.

Nella sala al massimo 10 persone perché il caldo ci spinge tutti sulle spiagge per ricoprirci di creme che, pare, dovrebbero difendere dai raggi nocivi del sole (ma non dagli effetti collaterali delle due-tre ore di traffico per arrivarci,dei 5-6 € per stendere il tuo asciugamano e avere diritto ad utilizzare le docce tanto l’acqua del mare è talmente lurida che non riesci a vedere la cavigliera di strass che ti fa tanto Mariah Carey de Centocelle). Poi si sa, al cinema si va a Natale e come termine ultimo si può arrivare ad Aprile. Ed è per questo che i film classicamente classificati come “horror” si danno l’estate così tanto se non hai voglia di chiuderti in una sala al massimo ti stai perdendo uno spettacolo di serie B, e se agli amici dici che non hai visto l’ultimo di Romero non ti prendono per il culo, mica ti sei perso Primavera, Estate, Autunno, Inverno... e ancora Primavera! E poi male che vada quest’inverno ti vedi un bel remake-fotocopia fatto da Gus Van Sant o dal promettente Michael Bay che già pensa ad Uccelli o magari dal talentuoso Spielberg che in fatto di copie d’autore sembra essere ancora il numero uno.

Comunque cavoli vostri, non sapete cosa vi perdete.  Noi intanto aspettiamo l’inizio. Mezz’ora in anticipo per prendere i biglietti e il tempo necessario per ripensare chissà perché a mia sorella che più grande di me nasconde la testa sotto le coperte per non vedere tutto quel sangue e io che le dico di stare zitta che se la mamma mi scopre per colpa sua che guardo quei film truculenti gliela faccio pagare. Ricordo quell’emozione forte nel vedere l’orrore delle lacerazioni, della carne strappata a morsi e i sensi che si acuiscono, il respiro di mia sorella che intanto ha preso sonno, sembra un lamento, lontano, di creature che si materializzano in ombre minacciose e sono ancora troppo piccola per capire tutte le critiche sociali del film e ho solo paura. Paura che ti rimane dentro, ti segna, ti trasforma. Mondo misterioso da esplorare, da scoprire, ricerca Land ofe the dead di George Romerodell’horror, dell’orrore, del disgusto o semplicemente ricerca del Cinema. Di quello vero, di quello che decapita i corpi ma anche i virtuosismi, le citazioni “intellettuali” fini a se stesse, il sensazionalismo, le confezioni carine e trova anche il tempo di prendersi in giro. E finalmente il buio in sala ma ancora quindici minuti prima di Romero. Trailer, pubblicità e poi uno spot “horrorifico” giusto per rimanere in tema. Montato come un videoclip, incalzante, minaccioso, sicuro di sé dichiara che scaricare film piratati da internet è come rubare, è un reato, una cosa che ti macchia la fedina penale come quando dimentichi di restituire un film al Blockbuster. “Non ruberesti mai un’auto, una borsa, un televisore”, sacrosanta verità ma se mi capitasse fra le mani la Pizza di Arancia  Meccanica o di Shining chissàe poi i film che scarico non sono quelli piratati dal cinema con l’audio che non si sente e la gente che ti passa davanti e per  impararare a riconoscere la qualità delle copie dalle sigle ci vuole poco (leggere per credere http://www.winmxitalia.it/glossario.htm). Cerco solo le copie di DVD (dvd rip) e questo non mi impedisce di comprare gli originali stando attenta però che non siano i VHS riversati come per esempio la maggior parte dei film di Dario Argento. Poi se ripenso ai Fiumi di Porpora, visto giusto un paio di giorni fa ringrazio il cielo di non aver speso 7 € di biglietto. E vogliamo sottovalutare il fatto che alcuni film si trovano solo ed esclusivamente in rete e questo permette a film ignorati dalle regole del mercato di avere visibilità che altrimenti non avrebbero mai avuto? Mah. Intanto finisce questa pubblicità antipirateria che, potere del cinema, mi fa venir voglia di tirar giù un po’ di titoli della stagione passata che certo non lasceranno il segno come invece questo atteso film di Romero che finalmente comincia. Flash, viaggio nel tempo, passato, presente futuro del Cinema.  Ironia, tensione, sarcasmo a ritmo serrato. George irride se stesso e l’horror patinato di ultima generazione. Dilania i corpi, mostra il sangue, la carne putrida e si prende gioco dello spettatore abituato ai suicidi e alle esecuzioni in diretta e gioca con i meccanismi del genere per entrare in modo subdolo nella parte oscura chiusa in ciascuno di noi. L’orrore si nasconde e viene pian piano a galla come i morti-non-morti che riemergono dalle acque come tutti i problemi che ogni giorno vogliamo ignorare. I recinti costruiti dal buon senso, gli stessi che lasciano fuori il terrorismo, la povertà, le ingiustizie sociali ma che allo stesso tempo non ci rendono liberi di andare oltre il confine, alla ricerca dei nostri veri bisogni. Oltre il filo spinato dei saldi di fine stagione, del cinema “giusto”, di un lavoro che ti assicura una casa e magari un cellulare di ultima generazione. Oltre l’orrore della finta normalità, del finto perbenismo americano esportato in tutto il mondo, oltre la nostra vera paura di tuffarci nelle profonde acque dove non si vede il fondo e dove solo uno che non ha più nulla da perdere Land ofe the dead di George Romerocome uno Zombi ha il coraggio di andare. Oltre tutto questo c’è il coraggio di uno come Romero che torna al Cinema rifiutandosi di farsi incantare dai fuochi d’artificio dei facili effetti speciali e sceglie un finale aperto per il Cinema del presente dove i veri maestri vanno al di là del giusto e dello sbagliato, del politically correct e del cinema intellettualoide a tutti i costi e dove le persone sanno ancora usare l’ironia ed il sarcasmo per combattere anche attraverso il mondo della celluloide tutti i Dennis Hopper che decidono di stare dalla parte del più forte.  Intanto scorrono i titoli di coda e in 10 ci alziamo muti e ce ne torniamo a casa, intontiti dai duri colpi, claudicanti come zombi. E mentre Andrea mi fa ripensare a Il demone sotto la pelle di Cronenberg mi rendo conto che lui si è già tuffato da un pezzo nelle acque del suo oscuro mondo mentre qualcuno è a casa a rigirarsi tra le mani una magliettinaneracomprataal50percentounaveraoccasione, un altro studia la linguistica cinematografica di David Wark Griffith e qualcuno cerca 2000 € per realizzare un corto perché la mdp non basta. Io intanto me ne torno a casa e aspettando il prossimo film di Carpenter metto in coda sul muletto tutta la filmografia di Romero, Argento e perché no anche La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati.

 

Rossella Macchia