Home | Back | 20 Centimetri | A History Of Violence | Arrivederci amore ciao | Batman Begins | Be Cool | Clean | Crimen Perfecto | Cursed | Danny The Dog | Donnie Darko | I Fratelli Grimm | Good Night, and good luck | Il Caimano | Immortal (Ad vitam) | Inside Gola Profonda | La foresta dei pugnali volantiLast Days | Le tre sepolture |  Mare Nero | Million Dollar Baby | Natural City | Nuovomondo | Old Boy | Quo Vadis Baby? | Red Eye | Romanzo Criminale | Saw | Silent HillSin City | The Black Dahlia | The Grudge | The Ring 2 | The Woodsman | Viva Zapatero!

In primo piano: Aspettando Abel | Land of the Dead 1, Land of the Dead 2 | Lavorare con lentezza: Recensione, Alice in paradiso, La rivoluzione di chi? | Russ Meyer: L'occhio nel rituale autoerotico, Grazie di tutto(non solo per le tette)  | Tarantino: Kill Bill-Vol.1 , Kill Bill-Vol.2 | XXV edizione del Fantafestival | Speciale Linda Fiorentino: Articolo e Gallery , Filmografia


People I know

 

USA 2002

Regia: Daniel Algrant

Sceneggiatura:  Jon Robin Baitz

Cast: Al Pacino, Téa Leoni, Kim Basinger, Ryan O'Neal

Direttore della Fotografia:  Peter Deming, A.S.C.

Durata: 100'

Produzione: Myriad Pictures Inc., South Fork Pictures

Distribuzione: CDI/Medusa

Uscita prevista: 04 Ottobre 2002 (cinema)

People I know narra le ultime 24 ore di Eli Wurman (Al Pacino), leggendario pr newyorkese i cui giorni di gloria sono ormai lontani. Un debole per alcool e farmaci riesce a mitigare temporaneamente i suoi malesseri ma non gli impedisce di rendersi conto che ha trascorso la sua vita nella superficialità. Per aiutare il suo cliente più importante, l'attore Cary Launer (Ryan O'Neal), si intromette in un losco giro di starlettes, droga, sesso e politica, mondo pericolosissimo che non gli perdonerà la sua intrusione.
Di certo non ci ricorderemo di questo film per la trama avvincente, tanto meno per l'impegno liberal-democratico che lo pervade, in alcuni momenti anche stucchevolmente! La morale antirazzista, per quanto sincera, sembra appioppata a forza ed è forse l'elemento più debole del film: la sceneggiatura, nonostante un' ironia insolita, stenta a puntualizzare gli obiettivi narrativi, rendendone sfuocato il quadro drammaturgico. Riesce, però, a rendere in maniera riuscita il personaggio di Wurman, uomo vinto e stanco di ciò che lo circonda, nauseato da una città e una fauna di cui riesce a vedere soltanto lo squallore. E ci riesce soprattutto grazie alla prova di Al Pacino, impareggiabile in questo ritratto di uomo stropicciato dalla faccia sbattutissima,dai sospiri lancinanti di chi ha già visto tutto e non riesce più a stupirsi, di chi osserva malinconicamente una città invernale dai colori metallici come New York (fotografata benissimo da Peter Deming (quello di Mulholland Drive per intenderci) senza riuscire più ad assaporarne più la poesia.
Wurman-Al Pacino, buono tra i cattivi, buono forse solo perché non riesce più ad essere lucido, danza con la morte per tutto il film, ce l'ha scritto in faccia sin dall'inizio, e non si fa ingannare dall'ultimo barlume di dignità rimastagli (la festa che organizza per i nigeriani ingiustamente detenuti) né dall'alternativa dell'amore di Victoria (una Kim Basinger sfiorita e brava). Il film di Dan Algrant,che viene dalla tv (suoi alcuni episodi del fortunato Sex and the city) è un oggetto strano,un giocattolo difettoso ma dai meccanismi preziosi: avrà successo!
 

Antonio Cesari