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(Einaudi Stile Libero, pp. 308, € 14,00; traduzione di Wu Ming 1) |
“Quello lì sono io? Si chiese. Poi: Dove cazzo ti stai andando a ficcare?”
Vista da una torre alta venticinque metri, la vasca di Dennis Lenahan, è identica a una moneta da cinquanta centesimi. Il tuffatore acrobatico deve sapere come centrarla. Questione di fegato e concentrazione. Deve lasciarli tutti a bocca aperta rischiando l’osso del collo con due spettacoli al giorno, matinée e show serale. Si esibisce nei parchi divertimento o, preferibilmente, nei residence turistici, dormendo nel camion o in anonime stanze d’albergo. “Sei mesi all’anno, se va bene”. Una vita a guardare di sotto, a raccogliere le mani sui genitali e a stringere il culo “per non farti un clistere da centomila litri”. Le ragazze provano una certa attrazione per i temerari, lo sappiamo, ma non può essere tutto lì. Infatti Dennis incontra Robert Taylor, il diavolo nero che non riesce a fare a meno del blues, delle situazioni rischiose e di Anne, la donna di un gangster di nome Germano ‘Jerry’ Mularoni. - Sei al crocevia, Dennis. Sto per fare un’offerta per la tua anima. - Quanto? – Domandò Dennis.
L’occasione è giusta per assicurarsi una vecchiaia migliore, ma potrebbe
anche andar male e l’uomo dei tuffi finirebbe in galera oppure trasformato
in cibo per vermi. Bel tipo, Robert: guida una Jaguar portandosi dietro una
Walther PPK, la pistola di James Bond e la foto
20X25 di un negro linciato nel 1915 chiuse in una valigetta. Satana,
probabilmente. Un figo da paura (“camicia scura di seta aperta sul petto,
catenina al collo”); un duro che non si scompone mai, neppure davanti a una
pistola puntatagli contro dal bastardo di turno. Quando arriva al Tishomingo
Lodge & Casino di Tunica, Mississippi, la scena è pronta per un’altra grande
storia di tentazioni nella tradizione di Elmore Leonard: un omicidio della
mafia sudista, la rievocazione della battaglia di Bricès Cross Road
annunciata da manifesti con su scritto: «Raduno della Guerra civile a
Tunica», personaggi bislacchi (senza calcare la mano sull’effetto
caricatura) che sembrano usciti da un ipotetico film diretto a quattro mani
da
David Lynch
e Quentin Tarantino. Ci sono i re-enactors,
ovvero i fanatici che durante le celebrazioni parlano, vestono, mangiano (ma
soprattutto bevono!) come i soldati di centoquarant’anni fa. Poi, in ordine
sparso, trafficanti di droga; un ex giocatore di baseball mezzo
rincoglionito dai ricordi (veri o inventati di sana pianta?); uno sbirro che
indossa una cravatta con trentacinque stelle (“il numero degli Stati
dell’Unione nel 1863”), e donne carnali, forti, padrone del gioco. Sembra di
sentire l’odore di Anne,
Compri Tishomingo blues, lo apri e ‘adrenalina’ è la prima parola che ti viene in mente. ‘Risucchio’ è la seconda: il libro è un turbine (tutta l’opera di Leonard è un vortice micidiale, l’antidoto migliore a tanta romanzeria rafferma), un gorgo in grado di trasformare anche il lettore dall’indole da bradipo in un divoratore di pagine. Già dopo le prime dieci è necessario sapere come andrà a finire, quale sarà la scelta di Dennis, quale il suo destino. È vitale respirare ancora e ancora il profumo di tutte le ragazze incontrate dal tuffatore. Questa è letteratura di altissimo livello tradotta in italiano da Wu Ming 1, fan d’eccezione che ha prestato davvero ascolto al sound di Leonard. Quel sound che lo scrittore rivela d’aver cercato per dieci anni, scrivendo migliaia di pagine quando era più giovane. Riuscite a sentirlo? È proprio un blues da cani randagi e crocevia del diavolo. |
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