pizza e film oppure birra e videoclip?..le visioni domestiche di blackmailmag

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Adoro i film in costume. Adoro le calzamaglie, gli elmetti, le frasi epiche ed i violini che accompagnano le scene più romantiche. Adoro vedere cavalli che galoppano in fiabesche praterie.
E ho adorato King Arthur. Forse non tutti apprezzeranno Ginevra che corre bava alla bocca in mezzo alla battaglia, più incazzata e letale di Uma Thurman massacrando decine di nemici.
Molti storceranno il naso per l’inesatta e semplicistica ricostruzione storica ma credo sia una lettura del film e dei suoi intenti fuorviante.
King Arthur è leggenda che trascende i fantocci del mito.
Artù è l’uomo moderno, l’illuminato che scopre gli inganni e gli orrori della chiesa, un apolide che lotta per se stesso, per la propria libertà individuale.
Lancilloto è l’eroe tragico, tormentato, il cui atteggiamento critico-sofistico deforma con aggressività la figura popolare dell’impavido e del coraggioso
Stupenda anche la rappresentazione dei cavalieri della tavola rotonda.
Barbari sporchi, rozzi che si eccitano alla vista del sangue. Cani sciolti che seguono ciecamente il loro leader chiunque sia il nemico.
Le scene di battaglia, per nulla realistiche, ottengono lo stesso effetto dirompente di film come Salvate il soldato Ryan o Braveheart. Violenza senza confini, teste che si staccano, lame che tagliano carne, cadaveri in putrefazione.
Stellan Skarsgard è semplicemente fantastico con quella testa enorme e sempre inclinata, quel modo di trascinare un corpo martoriato da battaglie.

Il making of dei contenuti speciali  Sangue sulla terra è molto classico e privo di guizzi ma prezioso per capire che monumentale impresa è stata la realizzazione dei set e quanto sia arduo organizzare gli scontri sul campo usando delle comparse.
Da segnalare inoltre la presenza di un finale alternativo, una galleria di immagini di Jerry Bruckheimer e il commento audio del regista
 

Jo Laudato