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FANTASMI NATALIZI

1. EUTANASIA

“Euthanasia, alright! / euthanasia, ok!” urlava Jess Cox dei
Tygers of Pan Tang, e sicuramente certe cose sarebbe meglio sentirle gridate da un rocker della New Wave of British Heavy Metal piuttosto che pontificate attraverso la dentiera da un tricheco di mezza età su un canale televisivo nazionale.
Invece proprio Costanzo ier sera (6 dicembre 2004) dedica al tema una puntata del suo famigerato show.
Al termine dell’intervista al
dottore olandese che pratica la dolce morte ai bambini che soffrono dei mali incurabili più terribili il nostro chiede di riservare un posto per sé nella sua clinica, nel caso si trovi nella situazione di non saper più né intender né volere.
Il che, al di là delle opinioni sul ben triste argomento, mi fa semplicemente esclamare “allora per quanto mi riguarda ci puoi andare anche subito!”.


Mi si prefigura un universo di vecchi stolti che rimpiangono, rinchiusi assieme in qualche posto, le vecchie care rivoluzioni Beat e l’MCS sembra già il cortile di un centro per anziani dove al posto delle bocce, del lambrusco e dello scopone scientifico ci sono inutili epitaffi per Engels, l’aborto e la poetica di Jim Morrison.
Fuori da quel pollaio si ride di loro a sganasciarsi e i parenti non li degnano di una visita, troppo presi dall’ultimo cubetto olografico della
Sony dal nome “Auroch II” con cui è possibile passare una settimana virtuale tra le lande della Pangea post-glaciale, incarnati in un alce primitivo alla ricerca di cibo e funghi psichedelici nella foresta.

 

  2. OMO VIVES

Kashanian infuoca Cronache Marziane: lo si annuncia e già m’immagino il duello furibondo visto che il giovane israelita, appena reduce dalla vittoria del GF5, rappresenta un sicuro pericolo per l’attuale leadership televisiva “alternativa” del frenetico Canino.
Il baby-sarto si dimostra molto agguerrito, si dichiara etero ed esce nettamente vincitore dal duello verbale col presentatore, tanto che gli aizza-pubblico sono costretti ad un duro lavoro per arginare gli applausi per
Jonathan, che prontamente non perde l’occasione di sottolinearlo...

... altra chicca dellla trasmissione è l’episodio del vestito “rubato” dalla
Lecciso alla trasmissione, che non fa che confermare il mio teorema secondo cui il sud dello stivale è davvero prezioso perché rappresenta l’idea e l’invenzione e che i deboli trionfano perché i forti, più son forti, più son distratti dalle loro fortune.


Sopraggiunge quindi lo scandalo quando lo scandalo non è annunciato o non è prevedibile: lo stupore e l’orrore ci colgono solo se va in cortocircuito la nostra fede, anche se si crede a parole laiche e vacue come libertà, democrazia, parità, modernità e ciò che farà scandalo domani non son cose diverse dalle regole dell’oggi ma cose diverse dalle novità che ci attendiamo, etimologicamente, “i tradimenti” della Natura.

3. CANNOCCHIALE

Mi rivedo bambino accovacciato davanti al televisore verso le sette del mattino in attesa della spirale della RAI tivvù anni ‘70, che adoravo guardare assorto nelle favolose convoluzioni grafiche in eterna ascesa, e cui seguivano i molto più deleteri cartoni animati.
Contrappasso a quelle spire così fascinose era però un’attesa senza riferimenti, con i colori fondamentali del cinescopio tutti racchiusi in un cerchio e un’altrettanto fondamentale nota
LA, nella forma d’onda sonora più pura, la sinusoidale.

Mentre io faccio questo in una freccia del tempo, voi nel frattempo avrete invece affittato al vostro videonoleggio il vecchio classico anni ‘80 “Scrooged”, con Bill Murray, e starete capendo finalmente perché i fantasmi sono sempre in tre, come i re magi.
Il terzo ectoplasma di questo Black Box è il più terrifico ma il più saggio, amici, perché senza voce.

 

Andrea Capanna