NEWS  
CINEMA  
CINQUE PUNTO 1  
MUSICA  

Casino Royale  

Dave Gahan  

Deadburger  

Depeche Mode  
 
Depeche Mode:Discografia  

Ennio Morricone  

Federico Fiumani  

Grinderman(Nick Cave Side Project)  

Jarvis Cocker  

Killing Joke  
 
Kraftwerk  

LCD SOUNDSYSTEM  
 
Madonna  

Marilyn Manson  

Marlene Kuntz  
 
Massive Attack  
 
Pankow  

Nine Inch Nails  
 
Pere Ubu  
 
Primal Scream  
 
Psycho Sum  

Recoil  
 
Red Hot Chili Peppers  
 
Scott Walker  
 
Sonic Youth  
 
Stars  
 
Studio Davoli  

The Good The Bad & The Queen  
 
The Orange Man Theory  
 
The Stooges  

Tom Waits  
 
UNKLE: Self Defence  

UNKLE: War Stories  
LETTURE  
ARTE  
FUMETTI  
INCONTRI  
BLACKBOX  
IL POTERE DEL MEDIO  
OLTRE  
STANLEY KUBRICK  
TEMI DEL DESKTOP  
LINKS  
ARCHIVIO  
DEPECHE MODE TOUR 2005-2006
 
Google
Web blackmailmag.com
 

JAMES LAVELLE: Romania #026 (Global Underground)

JAMES LAVELLE: Romania #026

Ordina da iBS Italia

Gran parte dell’(ipo)intellighenzia stipendiata per recensire prodotti musicali ha snobbato il superbo Never never land, disco numero due degli U.N.K.L.E. uscito negli ultimi mesi del 2003. Grave errore, ma, come tutti sanno, non si può certo insegnare ai somari ad apprezzare il lavoro di artisti del calibro di James Lavelle. Che importa? Tra un remix e l’altro, il nostro uomo si diverte a girare il mondo al fine di far muovere le gambe e provocare brividi da montagne russe con le sue mirabilanti selezioni. Ieri a Roma, domani a Barcellona e poi...chissà. In Romania, per esempio: il conte Dracula, Ceausescu, Casa Poporului, i traffici illegali, le fighe interstellari che si vedono nei porno...

   Il doppio Romania #026 viene fuori da un party organizzato al celebre Studio Martin di Bucarest nel dicembre scorso dalla Global Underground e offre un’utile chiave di lettura del Lavelle-pensiero: lo scibile dei suoni della club culture in versione psycho-rockeggiante, come si arguisce dall’apertura affidata alla U.N.K.L.E. reconstruction di No one knows dei Queens Of The Stone Age e alla album version di In a state con il socio in affari Richard File al microfono. Sono proprio gli U.N.K.L.E. a spadroneggiare nell’intera raccolta con sei brani su ventisei (vertice assoluto: Reign, con la voce di Ian Brown che nuota nel gran beat di GDMFSOB di DJ Shadow, prima di cedere il posto a Ju-Ju di Meat Katie & Elite Force). C’è spazio per la house iperfertilizzata e tellurica di Santos (all’anagrafe Sante Pucello) nelle mani di Evil 9 e per la techno (ultra)minimale di Richie Hawtin aka Plastikman, cui spetta l’onore di aprire il secondo cd (sottotitolo: “The Beast”) con Ask yourself.

   Roba da bestie (in senso buono!): funky grooves fluorescenti, estatici bagni sonori deep, rintocchi chimici (ho provato qualcosa di molto simile a un orgasmo multiplo ascoltando Golden path dei Chemical Brothers featuring The Flaming Lips remixata da Ewan Pearson). Luci stroboscopiche, curve in bikini come a pagina 15 del booklet, l’Est europeo inondato di volume fino allo spuntar del sole. È tutta propulsione, tutta un’ascesa che profuma della passione autentica di Lavelle per il suo bel mestiere. Onesto, elegante (in giacca da baseball personalizzata con le figurine aliene degli U.N.K.L.E.), cosa potreste pretendere di più da questo grande uomo? Un altro disco così, al più presto, per esempio. Non so voi, ma personalmente ho bisogno di resistere decorosamente al freddo del prossimo inverno.

(J.R.D.)

 

www.unkle.com