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AMORE LIQUIDO

Titolo originale: id.
Regia: Marco Luca Cattaneo
Interpreti: Stefano Fregni, Sara Sartini, Madame Coco, Martina Capannini, Pina Randi, Simonetta Solder e Carlotta Bergamo
Sceneggiatura: Marco Luca Cattaneo, Davide Turrini, Marcomario Guadagni
Fotografia:  Antonio Veracini
Scenografia: Eva Bruno
Costumi: Wanda Rolla
Musica: Pietro Antolini
Montaggio: Maria Cristina Sansone
Produzione: Associazione Culturale Evoè di Bologna
Paese: Italia  Anno: 2010
Durata:  90'
Distribuzione:  indipendente
Sito ufficiale: http://www.amoreliquidoilfilm.com 

Amore Liquido è un piccolo gioiello. Prodotto dall’indipendente Associazione Culturale Evoè con la formula del co-finanziamento del cast e della troupe, girato in digitale in poche settimane estive in una desolata Bologna, il film ha già conquistato il premio come miglior lungometraggio italiano al Riff di Roma, lo Zenith d'Or come miglior opera prima al World Film Festival di Montreal, il premio come miglior attore al Salento International Film Festival per il protagonista Stefano Fregni e una nomination ancora come miglior attore ai Miff Award. Un altro esempio, dunque, della ricchezza della nuova generazione di autori italiani ma anche della povertà distributiva dell’industria, che costringe splendide opere prime a rocambolesche avventure per crescere e riuscire ad arrivare ad un pubblico. Il film è infatti ancora in cerca di una vera distribuzione nella sale: oltre a poterlo intercettare nei numerosi festival ai quali sta partecipando, è un delitto perderlo in questi giorni a Roma, dove sarà in programmazione al Nuovo Cinema Aquila fino al 23 settembre.

Amore Liquido, titolo preso in prestito da un saggio del grande sociologo Zygmunt Bauman, colpisce per il tema e lo stile: per la prima volta il cinema italiano affronta la dipendenza dalla pornografia on line. Ne è vittima il protagonista Mario, netturbino solitario la cui vita è scandita dal lavoro notturno e dall’assistenza alla vecchia madre malata. Un tema inedito e di grandissima attualità, il cui grande merito è di trovare un felice equilibrio tra poesia, ironia, leggerezza, dramma e introspezione. Con uno stile personale, rigoroso, essenziale, il regista fa del rapporto tra il protagonista e lo schermo il veicolo per raccontare il senso di inadeguatezza di Mario davanti alla complessità dei rapporti sentimentali e sessuali. Tratteggia un personaggio sensibile, acuto, gentile e romantico, rinchiuso dentro i meccanismi di una società materialista e voyeurista. Un adulto-bambino che non riesce a vivere davvero le relazioni con l’altro sesso, chiuso nella zona d'ombra di una personalità che forse non capisce (o non condivide) gli ingranaggi che muovono il mondo. Il film tenta felicemente di raccontare la nostra contemporaneità sentimentale, fatta sempre più di relazioni “liquide”, in cui i rapporti sono “incapaci di durare nel tempo, non tanto (o non solo) perché specchio di una precarietà lavorativa”, come spiega il regista Marco Luca Cattaneo, “ma anche (e soprattutto) per via di una mutazione antropologica in atto ormai da anni, che sta letteralmente sconvolgendo e ridefinendo il nostro modo di stare al mondo e di relazionarci con gli altri, anche nella sfera affettiva”.

Il regista tratta la porno dipendenza con intelligenza e sincerità, senza mai essere “pornografico” ed evitando con grande bravura le trappole del patetico e della banalizzazione di un argomento assai complesso. Suscita un ampio ventaglio di emozioni nello spettatore, anche grazie ad un’ironia sottile e personale, che colpisce spesso proprio dove trovano vita anche i momenti più drammatici.

Amore Liquido è anche una storia d’amore, che nasce dal cortocircuito tra vita artificiale e reale. Mario infatti è costretto a confrontarsi con una delle donne che popola l’immaginario del suo autoerotismo computerizzato quando essa fa irruzione, in carne ossa e cuore, nella sua quotidianità. E il film, da un punto di vista narrativo, è anche questo: l’incontro di due solitudini.

Pochi ingredienti, ma scelti con grande cura, fanno sì che quest’opera sia una delle migliori produzioni dell’anno nonostante il profilo low budget: bravissimi gli attori, a partire dal protagonista Stefano Fregni che dà volto e vita ad un personaggio molto difficile da portare sullo schermo. Il film passa soprattutto attraverso i suoi primi piani e il suo minuzioso lavoro espressivo. Efficace anche la scelta della brava coprotagonista Sara Sartini e di tutti i ruoli minori. E poi le musiche composte da Pietro Antolini che riempiono di senso e di atmosfera i vuoti di una Bologna estiva. Amore Liquido è un film da cercare, da vedere, da assaporare fino all’intensa inquadratura finale, che lascia la voglia di rimanere in sala fino all’ultimo millimetro di rullo. Con la nostalgia per qualcosa di intenso che è appena finito.

 

(Antonello Schioppa.)