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Andrew Masterson: Il Secondo Avvento

(Marsilio, pp. 340, € 16,50; traduzione di Vittorio Curtoni)

 

Andrew Masterson: Il Secondo Avvento Buone notizie per i fedeli della prima ora e anche per chi è intenzionato a convertirsi in questi giorni di confusione assoluta: Joshua Ben Panther (Joe per i clienti più stretti) è di nuovo tra noi. Sempre più fuori di testa e fermamente convinto di essere niente meno che Nostro Signore Gesù. Lui in persona, sia pure in una versione talmente riprovevole che la Chiesa Cattolica rinuncerebbe in partenza a diffondere tra le sue pecorelle.

  Sono morto per voi.

   E poi mi sono svegliato, tre giorni più tardi, abbandonato su una roccia al buio, abbandonato e tradito per assenza. Così è sempre stato da allora, in questi ultimi duemila anni.

   Dopo lo strepitoso Gli Ultimi giorni, pubblicato in Italia nel 2003 (sempre da Marsilio, sempre nell’interessante collana ‘Black’ curata da Jacopo De Michelis), ecco la nuova avventura di Joe il pusher-detective: un gran thriller che ha inizio in un vicolo maleodorante di Perth, sulla costa occidentale dell’Australia (“la città più isolata sulla Terra”), dove il nostro vizioso (anti)eroe si risveglia da una sbornia colossale accanto al cadavere di una giovane donna. Certezze: Non c’era sangue sulla stoffa, e nemmeno sulle mie mani. L’omicidio non era opera mia. Conseguenze: Lazarette, amica della vittima ed ex cliente di Joe (dal quale aspetta oltretutto un pargolo), invoca l’aiuto del Salvatore.

   Sigarette, birra, whisky (Jameson, preferibilmente), anfetamine, Patti Smith e le Sacre Scritture: ecco l’armamentario giusto per combattere il Male. La legge, impersonata dal coriaceo sergente investigativo della Omicidi Ian Hewson e dalla notevole Irene Chew (un corpo che potrebbe indurre facilmente all’arresto per atti di libidine su pubblico ufficiale), comincia ad alitargli sul collo. Il mistero si infittisce quando le vittime si moltiplicano, gli indizi a disposizione appaiono piuttosto confusi e Joe si ritrova a fronteggiare Clem Porter, il leader di una fantomatica «Fondazione Transpersonale» che si propone di spennare un po’ di polli sufficientemente abulici, demotivati e sfigati sparsi per tutta la superficie terrestre. Clem Porter: Casinò, indice NASDAQ, corsi di automiglioramento, contrattazioni di Borsa online. Ovunque ci sia un imbroglio, io ne ho una fetta.

   Masterson, irriverente e schiantato come il suo personaggio, introduce un pugno di nuove figure ad una saga che sta per essere portata sul grande schermo: Yula, prostituta teenager salvata dalla strada, poi la scontrosa, avida signora Warburton, nuova padrona di casa del nostro, infine Nessie, esemplare femminile di dinosauro in sedia a rotelle apparentemente rintronata, in realtà pronta a mettersi in affari con Joe nel ramo stupefacenti.

   Scrittura divina (oops!), attenta ad incantare gli occhi del lettore con roba genuinamente forte: explicit lyrics, grado di pulp altissimo, ironia a piene mani. Tutto al servizio di una trama che accumula colpi di scena entusiasmanti e diventa irresistibile ogni volta che Joe ama il prossimo a modo suo, rivelandosi sempre più cinico, scorretto, carogna.

   Un libro da consumarsi preferibilmente sotto l’ombrellone, con una cassa di birra gelata a portata di mano e un gigantesco blaster che spara a volume stratosferico qualsiasi cosa dei Motörhead. Pregate per la tipa in bikini che sta uscendo dall’acqua sfoggiando un corpo da urlo. Pregate per lo psicopatico Panther. Pregate per la vostra anima. Acchiappo garantito!

Nino G. D’Attis