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SERGE QUADRUPPANI: La notte di Babbo Natale
(Mondadori, pp. 230, € 3,60; traduzione di Maruzza Loria)
 

SERGE QUADRUPPANI: La Notte di Babbo Natale

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l primo consiglio disinteressato che voglio darvi qui, ora, subito è: non perdete questo impressionante romanzo di Serge Quadruppani. Il secondo, non meno importante: affrettatevi a comprarlo prima che sparisca dalle edicole italiane. Siate decisi e veloci, insisto nel vostro esclusivo interesse. Se avete divorato l’opera omnia di Jean-Patrick Manchette. Se avete il sospetto che non sempre i thriller migliori si trovino necessariamente tra i rilegati in cima alle classifiche di vendita. Se in questo periodo dell’anno l’idea di impostare Jingle Bells come suoneria del vostro cellulare non vi ha sfiorato neppure per un istante.

   Il numero 2863 (2/12/2004) della collana Il Giallo Mondadori accoglie una storia nera come la pece scritta da uno tra i più grandi maestri del polar contemporaneo. L’autore franco-italiano di L’Assassina di Belleville e La Breve estate dei colchici; il traduttore e curatore in lingua francese di opere di scrittori italiani come Valerio Evangelisti e Andrea Camilleri. Un piede a Parigi, l’altro a Roma (e molto si potrebbe dire altresì della sua produzione saggistica). La scrittura di Quadruppani è un assalto, uno spietato colpo di pistola che esplode la sera del 24 dicembre, quando Babbo Natale entra in casa dell’agiata famiglia Boutonnier. Il signor Pierre è un direttore di banca; Patricia, la signora, è una bella americana. Hanno tre bambini: i gemelli Julien e Zoe, l’undicenne Jeanne. A pagina otto, sappiamo che i Boutonnier aspettano degli ospiti.  A pagina dieci, l’incubo è già cominciato: una versione a tinte fortissime del Grande Fratello che ha come posta in gioco la vita dei partecipanti. Dodici persone, tra adulti e bambini sono gli ostaggi di un uomo che si fa chiamare Gérard Soulier, ex responsabile di una multinazionale specializzata in materiale di sicurezza e telesorveglianza che lo ha licenziato nel settembre del 2001, diciannove giorni dopo l’attentato alle Twin Towers di New York.

  “Sono una vittima supplementare di Bin Laden! Oh, ho ricevuto un buon indennizzo, ma a cinquantaquattro anni, al mio livello di stipendio e di qualifica, va’ a ritrovare un lavoro.”

   Chi è Soulier e cosa vuole oltre il denaro depositato nella banca in cui lavora Boutonnier? Perché ha portato degli strani regali ai convitati? È davvero un pazzo furioso come sembra?

   Non è una novità: i buoni romanzi si riconoscono dall’effetto magnete. Quando una parola scivola verso l’altra senza fatica. Quando viene voglia di sapere come andrà a finire. Quando niente risulta prevedibile. Quando il ritmo è talmente serrato da mandarti in apnea. Di più: La Notte di Babbo Natale è un libro di una bellezza oltraggiosa che getta uno sguardo pessimistico su una società tutta ombre, rivelando lo sporco nascosto dietro ogni convenzione. Non è forse questo l’humus del noir? Quadruppani azzera la tipica battaglia tra bene e male, fa a meno delle distinzioni nette, delle pastoie della detection seminando dubbi fino alla fine: una vistosa macchia di sporco sulla tavola imbandita, tra il tacchino, l’insalata di quaglie e un bicchiere di champagne. Sangue o bile, o entrambe le cose.  Buon Natale, gente!

 

(N.G.D’A.)

Sito di Serge Quadruppani