BOOSTA: UN’ORA E MEZZA

BOOSTA: UN’ORA E MEZZA (Baldini Castoldi Dalai Editore, pp. 162, € 14,00)

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"Siete tutte pecorelle, questo è vero. Ma avete scelto davvero un prato di merda per brucare."

La Madre, Ettore & Graziano, Boris & America & Benedetta & Lello, Celeste & Tommaso & Edoardo, Hassan & Damiano aka Kermit & Caroline, Max & Il Chirurgo, Nicchia & Sant’Antonio & Marco Dente & Sandra Fiore.

Un pusher intrippato del colore rosa, due uomini in attesa spasmodica, un nano malamente sopportato da un’ambiziosa produttrice, che sfoga il suo stress sulla efficientissima collaboratrice e sul brutto cameraman cocainomane. E ancora, una tipina attizzata ed attizzante in compagnia di due coetanei bavosi, un lavapiatti magrebino dalla vista alquanto lunga, un cuoco dai molti (troppi) segreti, una cameriera francese e il boss del ristorante, dagli amici – soci alquanto strani. E infine un nugolo di poliziotti che si accinge ad entrare in azione.

Attori riuniti dallo stesso set, Il Ristorante, tutti nello stesso ritaglio di tempo, Un’Ora e Mezza, la durata del lungometraggio che segna inesorabilmente le loro sorti.

"Buio e silenzio stanno bene insieme quando si incontrano."

E poi, in un’altra location, ci sono (buonanima di) Pasticcino, Assente & Atto, coprotagonisti (involontari) dell’incredibile vicenda.

Nel ristorante ogni tavolo si fa gli affari suoi. Boris è l’unico che cerca di realizzare un trait d’union con gli altri clienti. A modo suo, facendosi notare in quanto “personaggio principale” di un documentario alquanto ipocrita. Boris Costa, architetto nano, lontano parente del Man From Another Place, omino twinpeaksiano che appare nei sogni dell’agente Dale Cooper e successivamente nella Black Lodge.

E a proposito di elementi dal sapore vagamente lynchiano non si può non citare la boule, la piccola palla di vetro con cui “gioca” Loriano. Ricorda la misteriosa scatola blu che per le due protagoniste di Mulholland Drive ha rappresentato una sorta di crocevia dimensionale.

"Ho la sinusite più intelligente del mondo. Quella che arriva solo quando poi capitano cose. Le cose, è questione di minuti, di ore, poi capitano".

Il Boosta pensiero sconfina anche in direzione di altri lidi, omaggia pulpescamente il Tarantino ispirato, abbraccia il noir di Leonard e l’hard boiled più intrigante.

Un’Ora e Mezza è un “giallo metropolitano” che pare scritto da più mani, partorito da più uteri, un succedersi inevitabile di situazioni e microeventi pronti a collidere nell’Evento Finale.

Un finale peraltro inaspettato, per chi legge come per chi ha scelto, suo malgrado, di recitare un ruolo nel grande palcoscenico della vita: Il Ristorante.

Centottanta minuti segnati dall’ansia, dalla frenesia e dalla necessità spasmodica di scoprire cosa succederà sessanta secondi più tardi. Una scansione cinematografica degli eventi che porterà il libro dell’Uomo Subsonico ad essere rappresentato su pellicola.

"Forse alla fine un Dio misericordioso lassù o qualcuno in vece sua ha deciso che qui potevamo fotterci da soli, che lui neanche con un grosso guanto di lattice avrebbe saputo fare meglio. Siete stati bravi, bravissimi."

Bob Sinisi

sul web : http://www.boosta.dj