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LUCA MORETTI / ANTONIO BUFI: L’Orata spudorata

(Coniglio Editore, pp.64, € 5,00)

 

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Su queste pagine, il Bufi è di casa. Ogni tanto, quando gli viene in mente o quando il suo pc non fa i capricci, butta giù qualcosa e chiede asilo. A volte due righe, altre venti o trenta, a seconda di come gli gira. Fa sempre piacere.

   Il Bufi: categoria persone che vorresti avere sempre vicino, soprattutto quando il tuo l’umore è sotto i piedi. E poi stiamo parlando di un cuoco. Giramondo, per giunta: oggi a Roma, domani a Venezia, la prossima settimana su un’isola del Mar Glaciale Artico, a girare il ragù nella notte che dura quattro mesi mentre gli orsi ascoltano Nick Cave & The Bad Seeds o i Pan Sonic. Tra un pranzo e una cena ha scritto un piccolo libro a quattro mani con Luca Moretti, fondatore di Terra Nullius, ora in libreria per Coniglio Editore. Storie e ricette, legame indissolubile se penso a quando ero bambino e mi calavo nei panni del fido aiutante di mia nonna Rosa alle prese con una salsa o con la preparazione della cotognata. In cambio, ottenevo sempre un assaggio in anteprima e un racconto orale di fantasmi che erano andati a tirare i capelli ai loro parenti bastardi oppure di gente che era scampata alla guerra, al terremoto di Messina, al colera, ai debiti e così via.

 

From: Antonio Bufi

To: Redazione Blackmailmag

Sent: Thursday, September 08, 2005 12:01 PM

Subject: Re: Orata

 

L'orata spudorata è nata in un modo assolutamente fortuito. io e Luca non ci si conosceva prima. Due anni fa si passeggiava, ognuno per i fatti suoi, va da sè, per le strade del centro di Roma quando abbiamo incontrato per caso la nostra comune amica Teresa Nulci. Tra una presentazione e l'altra, siamo finiti a bere vino e a parlare di tante cose tra cui la cucina. E così è venuta fuori la comune passione per la cucina, e qui non parlo di cucina di un ristorante, ma cucina nell'accezione più ampia del termine. È bello parlare di cucina così, senza entrare in discorsi tecnici tipici degli addetti ai lavori che io, sinceramente, certe volte non ce la faccio. Questa comune passione, in un certo senso è bastata a creare il feeling, un certo feeling tra noi. abbiamo cominciato a mandarci delle mail, con ricettine e racconti, e questi ultimi che giravano attorno agli elementi della ricetta. Si scriveva di quello che succede in cucina, dei ricordi, del desiderio del bambino lontano di tornare dalla mamma, o semplicemente di ritornare alla terra, sentirne gli umori, i profumi, anche la sua voce, se vogliamo. Il rotolarsi nel terreno in campagna, lo hai fatto tu quando eri bambino? È un rito dalle nostre parti andare in campagna, la domenica, alle feste, a ferragosto, a fare la salsa, a passare semplicemente una gornata con i parenti o da soli.

Dopo è nato Terranullius, indipendentemente dalle ricette e dai racconti, e abbiamo pensato di mettere queste parole all'interno del sito senza nessuno scopo se non quello di condividere con altri le nostre emozioni. intento che tutt'ora accompagna l'uscita del libro (tanto che è in copyleft e viene ribadito nella prefazione di arcangeli oltre ad essere il concetto fondante della nascita del sito). E poi il resto è venuto da solo.

E Luca cosa fa? Non è che io l'abbia mai capito bene. È laureato in non so che con una tesi sulla terra di nessuno, l'Australia. È un profondo conoscitore di quella cultura. Di giorno non so esattamente cosa faccia, poi di sera fa il braciolaro alla griglia e quando ha tempo scrive e sta insieme alla sua fidanzata e a un cane grassoccio che si chiama Shelly e che una volta si è infilata nel mio letto.

E questo è quanto.

In fondo siamo due persone semplici, niente di che.

È che ci piace fare le cose, nonostante quella tristezza che ti prende quando cominci ad acquistare la consapevolezza di essere diventato grande.

Sarebbe bello che si parli solo dell'orata, senza fornire ulteriori dettagli di quello che siamo o facciamo nella vita. Non per creare il mistero, ma solo per dare importanza alle parole, nel bene e nel male, belle o brutte che siano.

Un saluto e grazie, non so se vi sono stato di grande aiuto.”

 

   Questo libro è divertente.

   Questo libro mi ha messo appetito.

   Questo libro mi ha portato verso i fornelli (ed io sono pigro, vivo in città, faccio schifo, mangio in modi e orari sregolati, non riesco a prendermi il tempo necessario per le cose migliori).

   Questo libro mi ha fatto venire voglia di provare l’orata del titolo, spudorata per via di un meccanismo che fa funzionare insieme:

 

-pan grattato

-sale

-aglio tritato

-olio

-peperoncino tritato

-prezzemolo tritato

-vino bianco

-zenzero

 

   Poi ci sono le storie. Non vi anticipo niente (è un piccolo libro, costa poco, del copyleft ha già detto Bufi, ecchecatz!) tranne il fatto che valgono, acchiappano, sono ricette anche loro (e le ricette sono racconti, non so se mi seguite proprio adesso che sono al terzo bicchiere di Feudo Monaci). Liberatevi delle guide canoniche, dei manuali ultimo grido senza storie, delle rubriche televisive da tre minuti dedicate al gusto. Questo è meglio.

 

(N.G.D’A.)