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LCD SOUNDSYSTEM: Lcd Soundsystem (DFA/Emi) |
Eccolo qui, finalmente, il primo parto sulla lunga distanza della creatura
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Si è fatto un gran parlare del punk funk ritrovato, alfa e omega delle migliori speranze newyorkesi, bacchetta per rabdomanti del sottobosco indie, territorio non desolato in cui vecchie sonorità sghembe/isteriche possono germogliare a nuova vita, addirittura avere la forza di riprodursi da sole. Parodia delle possibilità residue, scatola di giochi (di rimandi, echi, prestiti, sottrazioni, slittamenti di senso, etc.) l’esordio degli LCD Soundsystem non è rock, non è dance, non è Remain in light dei Talking Heads e neppure Louden up now dei !!! Pure, è senz’altro tutte queste cose insieme: un album che raccoglie quanto seminato sinora in una manciata di freschissimi singoli (tutti presenti sul cd 2, a partire dal fulminante Losing my edge), l’opera di un musicista talentato nei capelli che non fa niente per nascondere la sua carrettata di influenze: Eno, i Can, Bowie, i Kraftwerk, i Beatles, i primi Roxy Music, i Fall, il Prince dei tempi andati. E i P.I.L., naturalmente (il collante concettuale che lega tutto l’album sembra lo stesso usato all’epoca per Metal box). Nessuna difficoltà allora, per il signor Murphy, nel trasferire su disco i suoni che aveva in testa, magari organizzando il programma in due sezioni distinte: una prima parte più accessibile (pop?) e una seconda selvaggia e sperimentale (a meno che non siate così fuori di testa da definire Tired un classico esempio di musica per ascensori). Perfetto, ballabilissimo l’electro-pop criminale, da strage sulla pista da ballo di Tribulations, anticipato dall’indolente Too much love (i vecchi Liquid Liquid appostati come cecchini dietro l’angolo) e seguito dall’effetto R’n’r schiacciasassi di Movement. Gradevole il clone beatlesiano Never as tired as when I’m waking up, come pure la cavalcata disco-vintage di On repeat (beat frontale, secco e potente). Più singolari il cazzutissimo funk di Disco infiltrator e la contaminante rilettura del Brian Eno dei ’70 in Great release. Sul cd 2 fanno la loro porca figura due versioni di Yeah (già incluse nella recente Dfa compilation # 2), poi la strabiliante Yr city’s a sucker (full version). Tutto ad un prezzo onesto. Anche se su major. Anche con quello stupido Copy Control che fa ridere i polli.
(J.R.D.) |
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