Home | back | AA.VV:DFA Compilation#2 | AA.VV.: New Thing! | Aphid Moon | Afterhours | Alice Coltrane | Antony And The Johnsons | Betty Davis | Blonde Redhead | Brian Eno | Carlo Spera | Ccfm | Chemical Brother | Daniele Luttazzi | David Bowie | Death In Vegas: Satans Circus | Death In Vegas: Milk It | Disco Drive | Doctor Explosion | Elefant | Ennio Morricone |  Ian Brown | Killing Joke | Kraftwerk | LCD Soundsystem | Low | Mars Volta | Madonna | Massive Attack | Mof Def | New Order |Nick Cave & The Bad Seeds | Nine Inch Nails | Piano Magic | Psycho Sun | Royksoop | Secret Machines | Shpongle | Sonic Youth | Strars | Swayzak The Concretes | The Cribs | The DearsThe Orange Man Theory The Stooges Tiromancino | VitalicSpeciale Depeche Mode: Touring The Angel , Discografia | Archivio Musica

 

PSYCHO SUN: “Silly things” (Urtovox/Audioglobe)

 

È una lunga storia quella che proverò a riassumere per brevi flash nello spazio di questa recensione. Una storia che ha inizio a Lecce nella prima metà degli anni ’90 e che vede quattro buffi ragazzini sgomitare nel solito garage maledettamente stretto, stipato di strumenti e fidanzatine,  di amici venuti a curiosare. È esattamente così che cominciano le cose: il sound è acerbo, il bassista ha 16 anni, sembra Obelix e arrossisce se gli chiedi che ora è; il batterista pare sgattaiolato fuori dalla porta di casa senza il permesso dei genitori. I quattro sono testardi, determinati a trovare una formula efficace, a carburare insieme fino alle prime, vere esibizioni in pubblico, fino al fatidico demotape da far passare di mano in mano.

   Suonano un rock influenzato dai Cure e da molta neopsichedelia Eighties. Negli anni a venire, la loro inarrestabile curiosità li porterà altrove, indietro nel tempo (ai ’60, al garage beat, alle magie vocali di Beatles e Beach Boys), poi di nuovo avanti (la lezione dei Pixies, l’aria della No New York). In mezzo ci sarà una breve e poco convincente fase con il cantato in italiano documentata da un paio di mini cd autoprodotti che nella discografia della band seguono il brillante album d’esordio Ever ready uscito nel 1997 per la Magenta Records, etichetta leccese dalla vita men che effimera.

   Il sostegno di un pubblico di aficionados sempre più ampio ripaga gli sforzi di Stefano Todisco aka Tobia Lamare (voce e chitarra), Cesare Liaci (chitarra), Antonino De Blasi (basso), Osvaldo Piliego (batteria): in poco tempo il livello compositivo si affina, l’affiatamento diventa fratellanza. Ogni concerto è una sorpresa, uno show di suoni e trovate strabilianti. La band è generosa, spontanea, capace di metterti al tappeto con una battuta fulminante sussurrata al microfono tra un pezzo e l’altro, con un groove micidiale che rimette in circolo northern soul e punk, indie da cameretta e bordate chitarristiche in onore dei santi padri Bo Diddley e Pete Townshend. Per non parlare dei side-projects/travestimenti impossibili: gli Psycho Sun nei panni di un’improbabile band teutonica che pasticcia ad arte con wave, kraut-rock e psichedelia. Come la banda dei cuori solitari del fantomatico sergente Pepe. Come gli XTC che giocano a fare i Dukes of the Stratosphear.

   È a questo che penso quando partono le prime note di Lovers, brano che apre il nuovo “Silly things” appena pubblicato dalla Urtovox. “Cose sciocche”? Le virgolette sono d’obbligo: sto ascoltando un gruppo che ha macinato chilometri, pestato duro sugli strumenti, affrontato più volte e a testa alta la fossa dei leoni di pubblico e critica senza mai venir meno ai suoi propositi, alla prima regola che ogni band della terra e di altri pianeti dovrebbe rigorosamente osservare: divertirsi sul serio, senza fare prigionieri.

   Oggi si festeggiano alla grande dieci anni di un’avventura musicale che è prima di tutto una bellissima avventura d’amicizia. E si sente: l’album (che vede tra l’altro la partecipazione straordinaria di Sua Maestà Gianluca De Rubertis, tastierista degli StudioDavoli) gira che è una meraviglia tra lampi di rock’n’roll non edulcorato (What’s going on e l’inno per saltare come grilli sotto il palco The King), energia sonica con le stimmate del classico immortale (Ben and Cicely, ispirata dalla lettura del romanzo di Jonathan Coe La Banda dei brocchi), ballatone strappamutande come l’immensa About your man, dalla colonna sonora di Fumo, cortometraggio diretto da Ippolito Chiarello e interpretato dagli stessi Psycho Sun, quindi cartoline sparse allo zio Lou dei Velvet Underground (Time; Something is happening), ai Pixies (Change my time), al sogno inglese del 1977 che incrocia le strade dei Ramones e dei Doctor Explosion (Corvette). Gran finale morbido affidato alla doppietta costituita dall’arcobaleno acustico della title-track e dallo strumentale Walzer nice plane.

   37’ e 44” per un gioiello pop da esportazione che dà la scossa all’encefalogramma quasi completamente piatto della musica prodotta in Italia. La stanza dei giochi (come da foto di copertina, opera di Alice Pedroletti) di quattro folletti alieni meravigliosi e puri: r’n’r e ancora r’n’r con amore, con furore!

(N.G.D’A.)

 

www.psychosun.it

www.urtovox.it