Home | Archivio Musica | AA.VV:DFA Compilation#2 | AA.VV.: New Thing! | Aphid Moon | Afterhours | Alice Coltrane | Antony And The Johnsons | Betty Davis | Blonde Redhead | Carlo Spera | Ccfm | Chemical Brother | Daniele Luttazzi | David Bowie | Death In Vegas: Milk It | Disco Drive | Doctor Explosion | Elefant | Ennio Morricone |  Ian Brown | Killing Joke | Kraftwerk | LCD Soundsystem | Low | Mars Volta | Madonna | Massive Attack | Mof Def | New Order | Nine Inch Nails | Pere Ubu | Piano Magic | Primal Scream | Psycho Sun | Punkow | Red Hot Chili Peppers | Royksoop | Shpongle | Sonic Youth | Strars | Studiodavoli | SwayzakThe Cribs | The DearsThe Orange Man TheoryThe Stooges Tiromancino | Vitalic | Scott Walker | UNKLE | Speciale Depeche Mode: Touring The Angel , Discografia


THROBBING GRISTLE: Mutant TG (Novamute)

 

I Throbbing Gristle? Più utili di quei quattro THROBBING GRISTLE: Mutant TGscarafaggini di Liverpool, per come la vedo io. Una ‘rivoluzione industrialè che dal settembre 1975 ha seminato tanto e che oggi, con Re/TG – a celebration of industrial music in the 21st century, evento londinese in cartellone dal 14 al 16 maggio 2004 (Matmos, Pansonic e Merzbow tra gli ospiti) preceduto dall’uscita di questo splendido album di classici remixati riporta alla mente azioni e frasi straordinarie.

"Siamo interessati più all’informazione che alla musica in quanto tale. E crediamo che il solo campo di battaglia, sempre che ce ne sia uno condiviso dal genere umano, sia l’informazione."

(in: AA.VV: Manuale di cultura industriale, Milano, Shake Edizioni, 1998)

Il nome burroughsiano: "cartilagine che vibra". La prima esibizione alla AIR Gallery di Londra, con una parete a dividere il pubblico dai performers e un comunicato stampa che recitava: "music from the death factory". La ‘muzak’ diffusa dagli altoparlanti in mezzo al traffico di Tottenham Court. Il debutto discografico intitolato Second Annual Report (Industrial Records, 1977) recante ancora il sottotitolo "musica dalla fabbrica della morte" e all’interno includeva un questionario per l’acquirente in 39 domande che andavano dalle innocue: "How did you first hear about T.G.?" e "Have you seen TG live?" a: "What is your greatest ambition?", seguita da: "Do you have a very special obsession/fetish?". Priorità assoluta alla comunicazione. Arrivare al pubblico con la musica (dove le precedenti esperienze sotto la sigla COUM Transmissions si erano fermate al circuito delle gallerie d’arte), quindi con i concerti e con i "prodotti" dell’etichetta autogestita Industrial Records, veri e propri manufatti (vinile, ma soprattutto audiocassette, poi video: una discografia impossibile, tra singoli, album, box elefantiaci, tirature limitatissime) che con il mercato discografico non avevano niente da spartire. "Rock band" come camuffamento. Terrorismo sonoro eufemisticamente definito "musica", tra registrazioni di chiacchiere di passanti sovrapposte a rumori della metropolitana, canzoncine infantili, sirene di ambulanza, rimbombi metallici di attrezzature da fabbrica, urla, sintetizzatori utilizzati in funzione ritmica e nastri al contrario.

"Vomit forth your kind as you please!" (Genesis P-Orridge, Londra, 1975). Una rivolta che puntava l’indice contro i meccanismi di controllo facendo leva su una provocazione che metteva in primo piano le zone tabù del pensiero estremo: psicopatia sessuale, patologie criminali, simbolismo magico, comportamenti socialmente devianti, venereologia. Una battaglia dell’anima. Un’offensiva alle claustrofobiche gabbie sociali pari a quella condotta da Burroughs, Monte Cazazza, il testamatta di Detroit GG Allin o da Adam Parfrey (autore del fondamentale Culture dell’apocalisse, edito in Italia nel 2000 da Venerea Edizioni). Cinici e ironici nel loro rivoltare la frittata al rock and roll servo delle multinazionali, efficienti nel ri-creare assemblando da fonti (musicali e non) eterogenee, spesso servendosi di macchinari autocostruiti come il Gristleizer, atto a sintetizzare in un’unica foce il suono prodotto dagli strumenti dei vari membri.

20 Jazz Funk greats (1979), giusto per citare il loro titolo 20 Jazz Funk greatspiù famoso, è un long-seller involontario, oggetto ingannevole fin dal titolo e dalla copertina agreste, da ensemble folk-fricchettone genere Incredible String Band. Gran parte delle persone che ebbero la ventura di acquistarlo lo riportarono nei negozi nel giro di poche ore non trovandoci né folk né funk (il jazz probabilmente sì, ma se state pensando a Wynton Marsalis siete anche voi totalmente fuori strada).

A circa un trentennio di distanza, l’assalto di Genesis P-Orridge, Cosey Fanni Tutti, Chris Carter e Peter Christopherson, è ancora duro e in linea con i propositi iniziali. Punk ed elettronici prima di una legione di epigoni, sono sopravvissuti fino ai nostri giorni proprio grazie alle loro proprietà mutanti che hanno consentito al nucleo base di incarnarsi in altre forme (Psychic TV/The Temple of Psychic Youth; il Creative Technology Institute, quindi collaborazioni sparse con artisti provenienti dalle discipline più disparate). Mutant TG è frutto della felice alleanza con la Novamute, divisione dell’etichetta discografica Mute (quella dei Depeche Mode, di Nick Cave e dei Liars, per intenderci) che ha già commesso la follia di pubblicare nel dicembre del 2002 il box in 24 cd TG24 e quest’anno TG+ ("solo" altri 10 cd live). Qui siamo al bignamino per le ultimissime generazioni attratte dall’EBM, dall’ambient, dalla techno più spettrale. Siamo alla fase "accessibile" dell’assalto, ad una strategia da club che parte dal rimodellamento di vecchi brani (c’è anche il sinistro cavallo di battaglia Hamburger lady) ad opera di gente come Simon Ratcliffe (Basement Jaxx), Carl Craig, Two Lone Swordsmen (giro Warp) e gli stessi Throbbing. Hot on the heels of love è densa e calda, proprio un bel vestito di latex rosso all’interno del quale scorre una linfa nervosa che dice: "I'm hot on the heels of love / Waiting for help from THROBBING GRISTLEabove". What a day è secca e tribale, un cyber-dub contorto e alieno che ricorda un po’ le primissime cose di Goldie. Quando arriva Still walking sono già fuori da molto, più o meno come Simon Wagstaff, l’Astronauta Errante di Venere sulla conchiglia (autore: Philip J. Farmer, romanzo acidissimo recentemente ristampato da Mondadori nella collezione Urania). Fuori come il grande scopatore alluvionato dopo una centrifuga nel boojum. Ma ho due o tre neuroni ancora funzionanti e perciò penso che quello dei Throbbing Gristle è davvero un felicissimo ritorno. Proprio un’altra visione della musica.

(J.R.D.)

Sul web: www.mute.com/tg/

                www.throbbing-gristle.com

                http://userpages.umbc.edu/~vijay/TG/Tg.html