Fantafestival 2004: XXIV Fantafestival , Chronicles of Riddick, Custodes Bestiae , Evilenko , L' altrove, Lo stronzo assassino, Pistole nude, Red Riding Hood, Shunned House , Tube, Twisted, Two Sisters |
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EVILENKO |
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Il trailer propone il film come uno dei più spaventosi mai visti, il serial killer più feroce di Hannibal, ma mi chiedo se ciò sia realmente necessario. Voglio dire, Hannibal rimane pur sempre un personaggio cartaceo, per quanto descritto con grande realismo da Thomas Harris e portato in vita da Demme e Hopkins, mentre Evilenko è reale, un mostro fatto di carne ed ossa malgrado il nome ed alcuni avvenimenti siano diversi, è dichiaratamente ispirato ad Andrej Romanovic Cikatilo, il Mostro di Rostov, colui che non troppi anni fa ha riempito di incubi i nostri sogni. ‘L'uomo è un lupo per l'altro uomo’ (Plauto) non è più utilizzato in senso metaforico, ma è un fatto tangibile. Ora questa vicenda di cronaca viene riproposta da David Grieco al cinema e in libreria, ma vissuta dal punto di vista dell’assassino e non tanto da quello delle vittime. Non nascondo che aspettavo con ansia l’uscita del
film, ma ne sono rimasto un po’ scontento. Intendiamoci è girato con grande
attenzione e serietà, ma manca un non so che, è come se per tutta la
proiezioni ci si aspetti l’attimo del decollo che non arriva mai. Si è lì in
sala a ricordare avvenimenti di una storia recente, ma troppo pulita, troppo
delicata alle volte, non dico di voler vedere una violenza gratuita come
ormai accade spesso, ma neanche la sua totale assenza, per di più trovandoci
di fronte ad uno degli incubi del Novecento. Questo mio appunto non vuole
sminuire il meraviglioso lavoro fatto da Grieco nella ricostruzione di
luoghi e avvenimenti, ma il film appare come un ibrido tra un documentario
televisivo e un thriller senza mai scegliere da che parte andare. Un vero
peccato, il libro da quel poco che ho letto è molto intrigante ed in più il
mostro Andrej Romanovic Cikatilo/ Evilenko contiene in sé il fascino del
male assoluto e della pecorella smarrita. Su questo ultimo punto ruota tutta
la trama, niente omicidi con sangue, niente paura sottintesa, solo una lunga
ricostruzione psicologica nella mente di Evilenko in un fiume di dialoghi.
Devo dire che ho
amato Malcom Mc Dowell, assolutamente geniale ed ipnotico, proprio come il
vero assassino, ma allo stesso tempo capace di conservare un’innocenza che
lo rende simpatico; il sottotitolo del film dovrebbe essere ‘il mostro e il
suo cuorè. Ritengo comunque che il cinema non debba limitarsi a raccontare
con parole, ma si dovrebbe manifestare in immagini interiori, quello che qui
manca. Sarò strano, ma sono sempre deluso quando vedo un film diventare
racconto, sono stanco di dover continuare a sperare in quelle proposte
cinematografiche dove il vero protagonista è il mondo interiore dell’uomo e
speravo di avere la possibilità con la pellicola di
Massimo Macchia |
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