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LCD SOUNDSYSTEM: Sound of silver (DFA/Emi)

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Giuro, stanotte ho sognato James Murphy. Il tipo parlava davanti ad un sacco di giornalisti, ripreso dalla tv, e affermava di non voler più continuare la sua attività di producer, poiché accusato di “terrorismo sonico”. Tutto vero, nella mia testa. È probabile che sia stato inconsciamente condizionato dal fatto di sapere che oggi sarei entrato in possesso di una copia del suo nuovo album, Sound Of Silver.

James terrorista? Assolutamente no, direi piuttosto geniale citazionista. Dallo stile inconfondibile. Paradossale? Non direi, provate ad ascoltare le manipolazioni sue e del socio Tim Goldsworthy, a firma DFA, su N.E.R.D., Tiga, Gorillaz, Goldfrapp, Le Tigre. O ancora la produzione di Echoes, fenomenale, primo album post...qualcosa, probabilmente punk, dei Rapture. E soprattutto procuratevi il primo, eponimo lavoro di Mister Murphy con il nickname LCD Soundsystem, anno di grazia 2005. Comprenderete meglio quale grande paraculo (è un complimento!) sia il Nostro. Della serie: tenere un piede in due scarpe non è mai stato così gratificante. Né di qua, né di là, né electro né rock'n'roll. 

   Un filo comune lega indubbiamente i due dischi, ovvero quello del predetto citazionismo. Talking Heads ovunque, a destra e a manca, con quella voce che ricorda David Byrne...E poi scimmiottamenti al Duca Bianco Bowie, frammenti di New Order, reminiscenze italo disco...

   Sound Of Silver si apre con Get Innocuos!, dancefloor killer che omaggia, looppandoli, i Kraftwerk di We Are The Robots: quando parte la cassa, nonostante il numero di bpm relativamente basso, è vero delirio. La successiva Time To Get Away molla un attimo l'electro per dirigersi verso il funk con inevitabile bassone in bella evidenza. Seguono il già noto singolo North American Scum (Murphy in versione pseudo mc) e Someone Great, ovvero i Flock Of Seagulls catapultati nel nuovo millennio.  Poi? Poi tastiere in orbita per All My Friends, lui che canta come Bono (!) e suona con la testa rivolta a Madchester, numero incredibile, una sorta di seguito della Tribulations contenuta nel primo album. E Us V Them? James torna a fare il Byrne su tappeto ritmico preso praticamente in prestito a Do You Wanna Funk di Sylvester...

   Ci avviamo quasi al termine, ma le sorprese non sono finite. Dopo Watch The Tapes arriva infine la title track, che apre (e continua) così:  “Sound of Silver talk to me,  makes you want to feel like a teenager”. Sette minuti, sette secondi di ipnosi electro tribale, basso nuovamente protagonista, pausa super ruffiana (sai nei club!) e via nuovamente di cassa.

   Scorrono i titoli di coda e arriva il Murphy che non ti aspetteresti mai: New York I Love You But You’re Bringing Me Down è una ballata dove pianoforte e voce ti portano via con la testa come in una song classicissima fine anni 50.

Da maneggiare con cura...

 

Bob Sinisi

 

 

http://www.myspace.com/lcdsoundsystem