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JON SAVAGE: Il Sogno Inglese                 (Arcana, pp.686, € 15,49)

 

Il sogno inglese di Jon SavageQuesto libro mancava dagli scaffali delle librerie italiane dal 1994. Provavi a chiederlo e la risposta era sempre la stessa: "Fuori catalogo!". Vogliamo scherzare? Ecco come hanno fatto i Blink 182 a fregare i ragazzini. Otto anni sono francamente troppi per un’opera capitale, uno dei testi più importanti che siano mai stati scritti sulla musica ed il costume (non solo inglesi). Scrupoloso. Attendibile. Corredato da appendici bibliografiche e discografiche impeccabili. Il risultato di anni di lavoro, di una ricerca estesa oltre la musica, nei territori propri della moda, della grafica e della letteratura.

Jon Savage, eminente critico e storico del rock racconta di "Quando i Sex Pistols e il Punk Rock diedero alle fiamme il Regno Unito" (questo il sottotitolo del tomo) partendo necessariamente da lontano, dai primi anni ’70 e dal 430 di King’s Road, nel World’s End londinese. Si parla di vestiti stravaganti e di gente non proprio a posto con la testa come un certo Trevor Miles che guida una Mustang rivestita di ruvido tessuto tigrato. Al 430, Miles ha una boutique dalle alterne fortune destinata a diventare rapidamente il regno incontrastato della caustica coppia Malcom McLaren e Vivienne Westwood.

È il PUNK? Non ancora, ma si sta seminando.

Odio per gli hippies, sfiducia in una patina di cultura libertaria sotto la quale permaneva il disagio di un’intera nazione, rifiuto per una musica che, smarrito lo spirito di rivolta originario degli anni ’50, risultava totalmente asservita al business delle grandi compagnie discografiche. McLaren e la Westwood pensano allo stile e alla musica dei teddy boys anche se, scrive Savage: "Con il suo modo di essere, McLaren era molto più vicino a post-hippie come gli MC5 che al cocciuto tradizionalismo dei teds."

John LydonI Sex Pistols arrivano nel capitolo 7. Steve Jones: proletario, ladruncolo (tra le sue vittime illustri, Ron Wood e Keith Richards dei Rolling Stones), intenzionato a formare una band comincia a ronzare intorno a McLaren: "Furono l’ostinazione di Jones e, in definitiva, il suo aspetto a convincere l’irrequieto ma nondimeno ambizioso negoziante a impegnarsi in quel gruppo destinato a diventare i Sex Pistols." Un modo come un altro per affermare (siamo sempre stati d’accordo con Lydon) che il gruppo sarebbe venuto presto o tardi fuori anche senza il catalizzatore McLaren, insomma.

La rivolta punk era nell’aria. Un pugno che arrivava dal basso e che ancora oggi, nella memoria collettiva, conserva il suo potente valore di rottura sociale.

NO FUTURE: disincanto. Promesse non mantenute (la modernità, le utopie della modernità), preoccupazione ad occidente. I sobborghi di Londra, le premonizioni di Burgess e Kubrick in Arancia Meccanica, i covi del neo- situazionismo, queste voci sgraziate che, più che cantarle, urlavano le emozioni in cima a un muro di chitarre distorte. 1977: processo alle rockstars, ai media, alla società, sfruttando i meccanismi dello starsystem e della comunicazione.

MUSICISTI - DISTRUGGETE I VOSTRI STRUMENTI

The Filth & the Fury, l’estetica del Do It Yourself. She ain’t no human being.

Nome oltraggioso. Abbigliamento/taglio di capelli sconvenienti. Concerti. Scandali. Autolesionismo. Apparizioni televisive. La Grande Truffa del Rock’n’roll litiga con gli impresari, con le case discografiche, poi implode (caso o strategia) per consegnarsi alla leggenda. È un altro modo di pronunciare a voce alta la parola POP.

WHO KILLED BAMBI? John Lydon (all’epoca, Johnny Rotten), classe 1956, primo di tre fratelli. John Simon Ritchie, alias Sid Vicious, infanzia infelice e turbolenta. Molto più che icone stampate su una t-shirt. Lydon, tanto per dire, è l’autore delle liriche di God Save the Queen e nel 1978 darà vita ai Public Image Limited (in sigla P.I.L.), progetto post-punk ancora più ambizioso dei Sex Pistols. Ma ci sono altri nomi nel libro di Savage. Una selva di facce, di gruppi, titoli di canzoni e posti che hanno visto proliferare il punk. Polystirene, Joe Strummer, i Clash, White Riot ("il disco meno radiofonico che si potesse concepire"), i Damned, gli Exploited, Richard Hell, i Pere Ubu, Patti Smith, i Ramones, Drayton Place, Neal Street, Harlesden, Red Lion Square...

Savage: "Nel momento in cui i Sex Pistols si misurarono col mondo fu immediatamente chiaro che erano destinati allo scontro."

Se volete conoscere la storia, leggete questo libro.

(Enzo Siasmo)