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NESSUN TITOLO PER LA VITA DI UN POVERO MARTIRE

racconto di Rossella Macchia       scarica il racconto in formato zip

 

Buio. Silenzio. Uno strano...O-D-O-R-E. Tirò su col naso e cominciò a muoversi. Un passo davanti all’altro. Passo da equilibrista. Scarto. Correre.

Sprofondare nel piacere sentendosi accarezzare dalle innumerevoli particelle d’aria spostate. Un ricordo: breve fotogramma...lei...gli si strofinava contro...??????...mille domande, inutili per chi ha scelto di cambiare vita.

Una piazza. Una donna. Un grido. Hanno rubato la statua di S. Agostino.

Sole. Sole caldo. C-A-L-D-O. Sono sceso all’aereoporto di Costantina. A 120 km ad est si trova la mia casa. Domani sarò lì, voglio essere riposato quando riprenderò in mano la mia vita.

insonniainsonniainsonniainsonniainsonniainsonnia...cerco di riprendere sonno ripetendolo più volte. Niente da fare. Scendo in strada, compro del fumo per rilassarmi e un’ora di piacere, nel caso non dovesse funzionare. Ė una donna orribile. Brutta. L’ho scelta perché puzzava. Un sudore fetido, al bromo. Un tiro di canapa indiana...faccio finta di essere stordito: mi piace sembrare indifeso ed essere pronto invece a saltarle alla gola e soffocarla. Mi sta tirando giù i pantaloni, mi guarda negli occhi e io mi sono già perso nella sua bocca. Non è brava, è solo una puttana come tante altre. Mi lascio venire.

Steppe, cespugli, cespugli, piccole lepri. Il treno è il migliore mezzo di locomozione. Lontano, il fiume. Tra circa mezz’ora attraverseremo ‘la casa del fiumè. Da bambino chiamavo così la vallata dove scorre il Megerda. Stazione di Souk-Ahras, sono arrivato.

Un piccolo uomo, una voce, troppi falsetti. Ė un prete fortunato. Molti fedeli assistono alle sue messe perché nella sua piccola chiesetta è custodita la statua di S. Agostino. Però da ieri tutta la parrocchia è in allarme perché non ha più il suo santo da adorare. Don Ottavio incontrerà il vescovo, bisogna prendere una decisione...brr, solo a pensarci gli vengono i brividi. In tutta la sua vita è sempre stato esonerato dal prendere decisioni. I suoi genitori l’avevano voluto prete, aveva preso i voti. Era una vita tranquilla, nessun imprevisto. Le stesse parole lette ogni giorno, gli stessi peccati da perdonare con le stesse preghiere. E ora invece...Il vescovo, il suo anello, la sua decisione. I fedeli devono riavere il santo a tutti i costi.

Sono qui ormai da due giorni. Monica non c’è. Speravo di trovarla ad aspettarmi. Stronza...per aria i suoi vestiti, i suoi libri da collezione, i quadri d’arredamento. Bastarda, sapeva che sarei arrivato. Ė fuggita. Ha influenzato le mie scelte, ha pilotato la mia vita ed ora...Strani pensieri...Non conoscerai mai tuo figlio...Esisterà ancora Seybouse Bar? Un whisky mi aiuterà a dimenticare la sua faccia di merda. Non ho mai bevuto alcolici in tutta la mia vita ma questo mi sembra un ottimo miscuglio di eupeptici...Prenderò il primo volo per Roma, quando avrò smaltito la sbornia.

Una piazza. Un’altra donna. Hanno ritrovato la statua di S. Agostino.

Cosa ci faccio qui ammanettato. Glielo ripeto, il mio nome è Aurelio Agostino. Sono nato a Souk-Ahras ma sono cittadino italiano come mio padre Patrizio Agostino, nato a Roma. Controlli i documenti, sono in regola. L’ho detto anche a quelli della dogana quando mi hanno arrestato.

Don Ottavio sbircia dal vetro della porta. Ne è sicuro: è lui, S. Agostino. Il commissario spiega che c’è una procedura da rispettare ma la S-T-A-T-U-A ritornerà al suo posto di lì a due giorni. In quanto ai responsabili del furto, stanno ancora cercando.

Insonniainsonniainsonniainsonniainsonniainsonnia per tutta la notte. L’alba. Vengono a liberarmi...cosa? IO proprietà della Chiesa?! Sono un uomo, non sono un santo.

Folla, folla, parole solenni, corteo, messe, messe. Aurelio nella nicchia, vestito a festa. Ha provato a spiegare le sue ragioni, anche al Papa.

"Non uscire più da te stesso, ritorna in te"...Ma io...io...non...

"Se troverai ancora mutevole la tua natura, trascendi anche te stesso..."

Facile per il Papa, non facile per Aurelio.

Sono qui immobile ad ascoltare le confessioni, le preghiere, i deliri di questi folli fedeli che hanno preteso il loro martire. Ascolto il silenzio. Ho spento i miei desideri perché un albero non può amare nulla di ciò che ha movimento e sensibilità.

Una donna. Monica. Una statua. S. Agostino.

"Tesoro, ho dovuto farlo, per il tuo bene. Avevo sognato per te un futuro grandioso. Ti ho fatto diventare senatore. Dovevi stare lì ad ascoltare, fare quello che i più potenti di te ti chiedevano di fare. Hai rovinato tutto. Per cosa, per essere un uomo libero? Saresti stato infelice. Ora sarai di nuovo adorato. Devi stare solo immobile. Prima ti ho fatto politico, ora ti ho fatto Santo. Non è forse questo il compito di una buona madre?

Buio. Silenzio. Riposa, Agostino...

Insonniainsonniainsonniainsonniainsonniainsonniainsonniainsonnia......